Mercati Finanziari: Risposte diverse tra elezioni del Presidente Usa Trump e Brexit
Con i risultati delle elezioni in USA tutto il mondo inaspettatamente ha preso atto che il nuovo presidente sarà Trump. Si prevedevano forti discese della borsa che, poi, si sono verificate durante le ore notturne: gli indici dei paesi orientali hanno ben evidenziato la prima reazione di tale investitura (con il meno 4 per cento della Borsa di Tokio – la più rappresentativa).
Ma poi? Cosa veramente e successo, cosa realmente è capitato?
In prima mattinata (ai primi prezzi) le borse occidentali sono scese notevolmente per poi, nel prosieguo, risalire e dare un segnale positivo. In realtà sia gli analisti economici che i gestori avevano il timore di un Trump molto più radicale e impulsivo di quanto, poi, abbia dimostrato di essere nel suo primo discorso al popolo Americano. Discorso più moderato e sereno di quelli della sua campagna elettorale.
Un altro elemento, non di secondaria importanza, avveniva in contemporanea al discorso di Trump ed e’ stata l’iniziativa e il comportamento di Obama. Per la prima volta, tempestivamente nel post-elezioni presidenziali, ha invitato alla Casa Bianca il futuro presidente Trump per mettere ben in evidenza che la frattura che si era verificata tra i Democratici e i Repubblicani era solo pre-elettorale.
Gettando, cosi’, le basi di una proficua collaborazione tra i due schieramenti. Insomma una situazione ben diversa da quella che si era delineata i giorni precedenti.
Tutto questo ha fatto comprendere agli investitori che il cambiamento ci sarà, ma non in maniera estremistica e violenta come appariva antecedentemente.
Il risultato?
A metà giornata, tra le piene contrattazioni di borsa, ecco l’inversione di tendenza in positivo. I mercati, pero’ nell’immediato futuro e anche oltre, saranno molto attenti a valutare e interpretare le mosse di Trump che si insedierà ufficialmente e definitivamente a Washington con la carica di Presidente Usa il 20 gennaio 2017. Gli investitori seguiranno con attenzione , con il rischio dell’emotività, le sue scelte economiche e di relazione con i paesi esteri.
Ben altra risposta da quella della Brexit dopo il risultato del referendum: per due giorni i mercati finanziari hanno risposto in maniera negativa. Negatività dovuta al segnale di debolezza dell’intera Europa e del suo futuro. Anche qui, pero’, c’è subito stata, poi, una inversione di tendenza per i seguenti
motivi: Il Regno Unito lascerà l’unione europea solo probabilmente a fine Marzo (con le dovute procedure – quindi un periodo ancora lungo nel mercato comunitario europeo).
L’inghilterra non era, comunque, nell’ eurogruppo e quindi al suo interno circolava la sterlina.
Infine, argomento non irrilevante, con i tassi delle banche centrali bassissimi (tra cui anche quella Inglese) gli investitori si sentono spinti a reinvestire i notevoli capitali (liquidità).
Questi sono i motivi che, a nostro parere, hanno contribuito a risposte diverse tra le elezioni di Trump e la Brexit.
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