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Meglio Peppa Pig oppure Masha e Orso

Autore: Dott. Carlo Alfaro | Pubblicato Ottobre 2016 in Cultura

Il sorpasso è ormai avvenuto: le avventure di Masha e Orso hanno fatto slittare Peppa Pig al secondo posto nella classifica dei cartoni animati più amati dai bambini sotto i sei anni. Ne sono un emblema i “like” sulle pagine facebook dedicate a Masha, che hanno superato i 3,5 milioni in quella ufficiale, contro i 2,5 milioni della rivale Peppa. Un agognato primato che non riguarda solo le visualizzazioni televisive e sui social, ma l’intero mercato che sottende questi prodotti, il cosiddetto “merchandising”, fatto di riviste, libri, video, gadget, giocattoli, materiale scolastico, vestiti, effetti personali, che per entrambi i marchi registra fatturati record di decine di milioni di euro. La durata dei singoli episodi delle due fortunate serie è simile, ciascun episodio in sé rappresenta una piccola storia completa, entrambe le protagoniste sono bambine e della stessa età circa, cinque-sei anni. Peppa e i suoi amici sono animali “antropomorfi”, mentre Masha è umana ma Orso e gli altri amici sono animali antropomorfi. Vediamo analiticamente differenze, pregi e difetti dei due cartoni.

  1.  Il background socio- culturale. L’universo di Peppa è quello quotidiano di una bambina di oggi, mentre il mondo di Masha è uno scenario favoloso e fantastico. Peppa Pig e i suoi amici sono il frutto della creatività di due autori inglesi contemporanei, Neville Astley e Mark Baker, mentre Masha e Orso sono la rivisitazione di un’antica fiaba russa, e l’impianto di base conserva l’archetipo descritto da Vladimir Propp nella “Morfologia della fiaba”: il bambino orfano che impara a cavarsela da solo, l’orso, animale che incute paura ma viene “addomesticato” dal protagonista, il mito e il fascino del bosco. Tutto ciò conferisce alle storie di Masha maggior suggestione e stimolazione della fantasia.
  2.  L’atmosfera. La vita di Peppa Pig e della sua combriccola si svolge in un clima allegro, positivo e bonario, che può finire per apparire scontato, piatto e superficiale. Invece il mondo di Masha è più movimentato, meno perfetto ed idilliaco, ma ricco di spunti di avventure e suspence, che cattura di più i piccoli.
  3.  Le caratteristiche della protagonista. Peppa Pig è una bambina modello: ama i genitori e il fratellino, i nonni e gli amici, frequenta la scuola materna e partecipa con entusiasmo alle attività scolastiche e alle iniziative dei genitori. È buona, dolce, simpatica, attenta, allegra, chiacchierona, e adora giocare e divertirsi con il suo fratellino George e con i suoi amici. Questa sceneggiatura finisce per essere un po’ “didascalica”, nel senso che rappresenta una bambina “tipica”, fatta così come noi adulti immaginiamo che debba comportarsi un bambino. Il difetto è che ne viene fuori una rappresentazione dell’infanzia un po’ “marionettistica”. Molti trovano anche Peppa troppo giudiziosa, saccente, petulante, viziata, volubile, egocentrica, in fin dei conti noiosa. Masha è più un prototipo di bambina in cui molti genitori identificano i propri figli: vivace e birichina, irrequieta e testarda, pasticciona e simpatica, è la classica “piccola peste” che si caccia in situazioni divertenti e combina guai. In lei l’infanzia si manifesta nella sua piena potenzialità: strilla, ride, ha fame, ha sonno, non sta ferma un secondo, gioca con qualsiasi cosa, riesce a devastare una stanza in pochi secondi, fa disperare, ma le basta un sorriso per farsi perdonare, e mette nel scacco tutti e tutto. Masha è la classica “simpatica canaglia”, alla Pippi Calzelunghe, e conquista e convince con il suo carattere dirompente e intraprendente, l’entusiasmo per ogni scoperta e ogni novità, la sua ingenuità e tenerezza. Nonostante si approfitti spesso del carattere bonario di Orso, imponendogli i suoi capricci, gli è comunque realmente affezionata. Il suo essere imperfetta, a volte irritante, guastafeste, la rende simile alla maggior parte dei bambini e bambine della vita reale. Aspetti negativi del personaggio potrebbero essere l’iperattivà e la difficoltà di concentrazione, il poco rispetto verso le esigenze di Orso, il modello di comportamento distruttivo e combina-guai che i bambini possono imitare, ma in fondo tutti questi aspetti fanno di Masha una bambina vera. Si capisce che chi inventa le storie di Masha in realtà attinge all’esperienza di vita coi bimbi.
  4.  Il contesto familiare. Peppa Pig ha una famiglia tradizionale: è la figlia maggiore di Papà e Mamma Pig, che si occupano amorevolmente di lei come tutti i genitori del mondo, ha un fratello più piccolo, George, due nonni, Nonno e Nonna Pig, e altri parenti come come Chloé Pig (cugina), il piccolo Alexander, fratello di Chloè, e i due zii (Zio e Zia Pig). La sua è una famiglia modello, dove tutti sorridono, sono felici, saggi ed equilibrati, e si amano molto. Mamma Pig è la mamma perfetta: casalinga che lavora da casa tramite computer, è diligente e attenta, una cuoca provetta, riesce bene in tutto, balla e guida la macchina, sorride sempre, non si arrabbia mai, ha sempre le risposte a tutte le domande e le soluzioni migliori per ogni problema. Tutto ciò è rassicurante per i bambini, perché dà risalto alla famiglia tradizionale, con genitori uniti che si vogliono bene, profondi legami fra le generazioni, e con una rete di relazioni sociali forti e positive. In una società dove i bimbi sperimentano i disagi delle separazioni fra i genitori o l’isolamento dai parenti, in famiglie sempre più “nucleari”, il cartone propone un contesto familiare segnato dalla stabilità, che risponde al bisogno di appartenenza proprio dei piccoli. Questa immagine stereotipata di famiglia può risultare tuttavia un po’ piatta e noiosa, come se fosse tutto troppo “politically correct” e, in qualche modo, falsa e superficiale. Molti critici trovano poi che i genitori di Peppa siano sì presenti, ma rinuncino al loro ruolo di educatori perché dicono troppi “sì”, per quieto vivere, e a volte risultino invadenti, come quando entrano nella casa sull’albero dei bambini per imporvi le proprie regole. Papà Pig poi è una figura molto controversa perché molti osservatori lo trovano troppo “denigrato”: mangione e sovrappeso, goffo, pigro, distratto, imbranato, molto miope e con barba malcurata, tenta di fare cose che non sa fare, fallisce miseramente e viene burlato da tutti. Peppa lo schernisce apostrofandolo “papà sciocchino” e “papà tontolone”, mentre la mamma ride. Certo, lavora con successo, è un ballerino provetto, oltre che eccellente tuffatore, allenatore di basket, amante del calcetto, ottimo pittore, valido batterista e suona la fisarmonica. Ma queste doti sono svalutate dal fatto che è narcisista e presuntuoso, ritiene di saper fare di tutto, ma, alla fine, si mette in imbarazzo da solo. Secondo i critici, viene meno con questo personaggio il rispetto, necessario per lo sviluppo armonico dei bambini, verso la figura paterna, anche se altri plaudono il fatto che Papà Pig non si faccia problemi ad ammettere coi figli che commette errori e cerca di rimediare, restituendo una figura di padre vera, umana, moderna, che non intacca la sua autorevolezza mostrandosi imperfetto. Masha invece è un’orfana, vive senza famiglia, da sola,in una casa sperduta nella taiga, vicino a una fermata della ferrovia Mosca-Pechino, e attraverso un sentiero oltre la linea ferroviaria va tutti i giorni alla casa di Orso, che svolge il ruolo funzionale di “padre”, colui che accoglie amorevolmente la bambina, risolve i suoi problemi e rimette tutto a posto quando combina guai e pasticci, indicandole la strada corretta da percorrere. La situazione di Masha, essendo assurda- come potrebbe una bambina piccola vivere da sola?- è stimolante per la fantasia sbrigliata dei bambini, anche perché lei vive questa condizione con un atteggiamento positivo e sereno. Orso incarna un ruolo paterno positivo, è l’adulto di riferimento che svolge una funzione di protezione-educazione su Masha: è premuroso, la difende e la salva dai guai, ripara i suoi sbagli, ma non esita a castigarla e cercare di educarla, o ad imparare da lei e dal suo universo creativo. Anche se, facendo fatica a frenare Masha e a darle alcune regole, a volte dà un messaggio di debolezza e condiscendenza, e, sopraffatto dalla sua irruenza, perde l’autorevolezza richiesta alla figura genitoriale. 
  5.  Il tessuto sociale. Sia Peppa che Masha sono immerse in un tessuto di relazioni sociali. Peppa ha un fratello minore, George Pig, e questo è un fatto positivo perché permette ai bambini di identificarsi con le problematiche dei sentimenti ambivalenti e conflitti tra fratelli. George ha due anni, è molto capriccioso e non sa parlare, e, al contrario di Peppa, è sempre insicuro, timido e impacciato, anche se poi rivela anche abilità insospettate, come fischiare, suonare un corno antico che nessuno in famiglia è riuscito a suonare, pattinare sul ghiaccio. Un difetto del personaggio è che dato che sa dire soltanto “dinosauro”, non gli vengono attribuiti pensieri e sentimenti profondi, come è proprio invece anche dell’età pre-verbale. Di positivo nella serie di Peppa ci sono molte figure di nonni, rappresentati come saggi, laboriosi e affettuosi. Peppa ha un’amica del cuore, Susy pecora, che permette agli autori di esplorare i comportamenti competitivi tra pari. La varietà di amici, tutti animali antromorfi, della famiglia Pig è notevole, e piacevole per disegnare una rete sociale viva e composita fatta di parenti, compagni di classe, amici di amici e le loro famiglie: Zia e Zio Pig con i figli Chloé e Alexander; Rebecca Coniglio col fratellino Richard e i gemellini Rosy e Robby, il padre, la madre, la zia tuttofare, il nonno; Danny Cane col padre, Capitan Cane, e il nonno;, Zoe Zebra figlia di Mamma Zebra e del postino Signor Zebra, con le sorelline Zuzu e Zaza; Candy Gatto con i genitori; Pedro Pony che abbozza l’idea della disabilità, col padre oculista; Emily Elefante e suo fratello Edmond col padre dentista e la madre vigilessa; Delfine Asino con i genitori e il fratellino Didier; Freddy Volpe col padre; Kylie Canguro e suo fratello Joey con Papà e Mamma Canguro; Wendy Lupo coi genitori; Belinda Orso figlia del dottor Orso Bruno; Simon Scoiattolo; Gabriella Capra; Madame Geegy Gazzella, la maestra di Peppa e dei suoi compagni, con le amiche musiciste Gazzelle Rock; Signor Toro, un forzuto capo d’impresa edile che però ama la delicata porcellana cinese in cui serve il tè durante la pausa dei lavori stradali; la veterinaria Dottoressa Criceto; la vigilessa Signora Mucca; l’artista Signor Patato con la moglie attrice Signora Carota e i figli Piccolo Mirtillo e Baby Cavolino. Tutti questi personaggi, oltre a scatenare il divertimento e la fantasia dei bambini, trasmettono il messaggio positivo che si può essere protagonisti insieme agli altri, che ognuno possiede qualcosa di speciale e ha talenti da condividere, che si può entrare in conflitto ma poi si fa sempre pace. Per Masha, che non ha famiglia, gli amici dell’aia (maiale, capra, cane) e del bosco (coniglio, lepri, lupi, tigre, orsa, panda, pinguino, scoiattoli, ricci, api), che accompagnano lei e Orso nelle loro avventure, sostituiscono funzionalmente la famiglia, e questo potrebbe essere un buon messaggio di apertura e solidarietà, anche se questi aspetti sono poco approfonditi, anzi, talvolta Masha esercita nei confronti degli animali degli atteggiamenti persecutori che i critici hanno trovato addirittura diseducativi e istigatori di violenza sugli animali. Orso è sempre vittima di pesanti scherzi della bambina, da cui non scampano gli animali che frequentano l’aia (che infatti si nascondono alla sua vista), i lupi e il panda. Gli animalisti criticano il fatto che le torture che la piccola infligge agli animali vengano presentate con leggerezza, come bambinate oggetto di ilarità. Con Panda, che ha un’età vicina a quella di Masha, si crea una forma di rivalità che li porta a competere, ma, se la situazione lo richiede, si coalizzano, dunque è un buon modello di riferimento del comportamento tra pari. 
  6. Il ritmo. Mentre il ritmo delle avventure di Masha è incalzante e ricco di suspence, gli episodi di Peppa sono un po’ ripetitivi, per esempio iniziano tutti allo stesso modo: “Io sono Peppa Pig (grugnito). E questo è il mio fratellino George (doppio grugnito). Questa è mammina (grugnito grosso). E questo è papino (grugnito molto grosso e risata). Peppa Pig (grugnito e nome dell'episodio)”. Questo può dare sicurezza, ma anche annoiare. Poi c’è il tema ricorrente di saltare su e giù nelle pozzanghere di fango, come dice la voce narrante “tutti amano saltare su e giù nelle pozzanghere di fango”, anche piuttosto ripetitivo, e al termine della maggior parte degli episodi tutti i protagonisti scoppiano in una gran risata cadendo per terra. 
  7. I dialoghi. Le storie di Peppa sono punteggiate da dialoghi e commenti di una tale semplicità da diventare ovvia e banale. Le storie di Masha, al contrario, non sono raccontate ma mostrate: Masha e Orso parlando il linguaggio internazionale dei gesti e delle espressioni e suscitano immediatamente empatia in chi guarda. 
  8. I disegni. Le immagini di Peppa Pig sono piatte e bidimensionali, per una precisa scelta stilistica di estrema semplicità, per avvicinare il cartone animato ai bambini. Invece quelle di Masha e Orso sono in 3D, con una cura certosina dello studio Animaccord nel realizzare ogni dettaglio delle scene e dei personaggi. 
  9. I movimenti dei personaggi. Molto più raffinati e dettagliati quelli di Masha e Orso. 
  10. La musica. La musica è un elemento chiave negli episodi di Masha e Orso, mentre sia il tema di Peppa, sia la colonna sonora delle puntate sono costruiti su un giro di soli due accordi, secondo lo stesso ragionamento dei disegni, la ricerca della semplicità. Invece la complessità e la qualità della proposta sono importanti per stimolare il cervello, anche dei bambini molto piccoli. Le melodie di Masha sono riccamente arrangiate e hanno sempre un guizzo inatteso, spesso ispirato ai classici. 

In conclusione, cari genitori, nessuna delle due storie è perfetta per i vostri figli. Allora, a questo punto mi viene un’idea…perché non provate ad inventarla voi, assieme a loro, la favola ideale?