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L’effetto spettatore quando tutti vedono e nessuno muove un dito

Autore: a cura di S.R. | Pubblicato Dicembre 2020 in Cultura

L’effetto spettatore (in inglese Bystander Effect) è uno strano fenomeno psicologico e sociale che avviene nei casi in cui gli individui non offrono nessun aiuto a una vittima se in quella situazione sono presenti anche altre persone. Dagli esperimenti condotti si è potuto verificare che la probabilità di offrire aiuto diminuisce con l’aumentare del numero dei presenti all’evento. In altre parole, più grande è il numero degli spettatori, più basse sono le probabilità che qualcuno di loro intervenga per offrire aiuto.
I ricercatori hanno basato i loro studi su fatti di cronaca nera realmente accaduti nel corso del tempo. La prima volta in cui fu studiato questo fenomeno psicologico e sociale fu nel 1964 a New York per l’omicidio di Kitty Genovese, una ragazza americana di 29 anni.
Cosa rese questo sfortunato evento così diverso dagli altri? La mancata reazione da parte dei suoi vicini divenne il simbolo di un fenomeno psicologico noto come “effetto spettatore”. Poco dopo le 3 del mattino del 13 Marzo 1964, Catherine “Kitty” Genovese parcheggiò la sua auto e si diresse verso il suo appartamento nel Queens, New York, dopo aver terminato il suo turno come addetta del bar. Il serial killer Winston Moseley era in giro per le strade, per accanirsi contro qualcuno quella notte. Genovese diventò il suo bersaglio. Quando lei s’accorse d’essere seguita, iniziò a scappare. Come Moseley la raggiunse iniziò ad accoltellarla con un coltello da caccia, Genovese iniziò a gridare: “Oh mio Dio, mi sta pugnalando! Aiutatemi! Aiutatemi!” Le luci negli appartamenti che circondavano la situazione si accesero e delle persone si affacciarono alla finestra. Inizialmente funzionò e l’aggressore si nascose nell’ombra. Ma non uscì nessuno per aiutare la ragazza. Fu così che Moseley poté infliggere i colpi di grazia, derubare e violentare la povera Genovese. L’attacco durò circa 30 minuti. Ben 38 persone assistettero all’omicidio di Genovese. Nessuno uscì per aiutarla.
Perché nemmeno uno di coloro che assistettero all’omicidio intervenne? Poteva trattarsi semplicemente di una questione di perdita di valori tipica della società contemporanea o di indifferenza verso le sofferenze altrui?
La risposta fu fornita dagli psicologi statunitensi Bibb Latané e Judith Rodin, i quali realizzarono una serie di esperimenti che ebbero come risultato uno dei più importanti e più frequenti effetti della psicologia sociale: l’effetto spettatore.
In un tipico esperimento, il partecipante era o da solo o in un gruppo di altri partecipanti. Venne inscenata una situazione di emergenza e i ricercatori misurano quanto tempo occorreva perché i partecipanti intervenissero o se intervennero. Questi esperimenti hanno rivelato che la presenza di altre persone inibisce l’aiuto, spesso di un largo margine. Nel 1969 gli studiosi inscenarono un esperimento che vedeva coinvolta una donna in pericolo. Solo il 70 per cento delle persone andarono ad aiutarla dopo che avevano creduto che fosse caduta e ferita, ma quando c’erano altre persone nella stanza soltanto il 40 per cento offrì aiuto alla vittima dell’incidente.
Da questo ed altri esperimenti fu dunque possibile riscontrare e confermare come la presenza di altre persone fosse realmente in grado di manipolare non solo le reazioni volontarie, bensì anche la percezione dei fatti. A differenza dei singoli spettatori che invece avevano rilevato il pericolo ed erano intervenuti senza alcun problema, la presenza di più presenti aveva frenato l’intervento delle altre persone, le quali piuttosto che offrire aiuto, a volte si limitavano a guardare gli altri presenti per scorgere eventuali reazioni.
La mancata presenza di una manifestazione da parte del resto del gruppo dell’urgenza della situazione era riuscita a congelare gli spettatori dall’agire, con il pensiero che “ se nessuno fa nulla, allora non è realmente un problema”.
Cosa si può fare? Se sei testimone di un crimine o di violenza o di un atto di bullismo, fidati del tuo istinto e cerca di trarre la tua conclusione. Non guardare cosa fanno le altre persone per decidere come comportarsi. Quando una persona fa il primo passo, le probabilità che anche gli altri intervengano, aumentano.