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Quello che vedo: la Serie Web per il sociale firmata Maurizio Casagrande

Autore: dott. Carlo Alfaro | Pubblicato Aprile 2017 in Cultura

Nelle Scuole della Campania sta girando con grande successo il Progetto Sociale per l’ Istruzione “Quello che vedo”, finalizzato alla formazione degli studenti sulle problematiche legate all’autismo.

“Quello che vedo” è una fiction in sei episodi che nasce dalla volontà di tre giovani autori cam­pani, Vincenzo Catapano, Laura Pepe e Maia Salva­to, di portare alla ribalta mediatica uno dei disturbi dello sviluppo più emergenti, l’autismo.
Il percorso che ha portato alla stesura del sog­getto prima, e della sceneggiatura poi, ha avuto inizio circa un anno fa al Centro “Neapolisanit” di Ottaviano (NA), che si occupa di abilita­zione, educazione e riabilitazione di soggetti con deficit fisici-psi­chici-sensoriali, ed in particolare persone affette da autismo. La regia del progetto è stata affida­ta all’attore e regista Maurizio Casagrande, che si è avvalso di un cast di attori prevalente­mente napoletani: Fabio Fulco, Anna Spagnuolo, Mimmo Espo­sito, Vincenzo Catapano, Susy Del Giudice, Caterina Gramaglia, Tiziana De Giacomo, Igor Petrot­to, Salvatore Catanese, Maria Teresa Amato, e i piccoli Antonio D’Amora e Lucia Manfuso.
“Quello che vedo” racconta la storia di Fi­l ip­p o Balestrieri (Vincenzo Catapano), ragazzo autistico di 25 anni, di suo padre Carlo Balestrieri (Fabio Ful­co) e del suo fratellino Mirko Balestrieri (Antonio D’Amora). A scuola la maestra assegna un compito a Mirko, il cui titolo è proprio “Quello che vedo”, e da lì partirà, attraverso immagini e flashback, il rac­conto della quotidianità della famiglia Balestrieri, una quotidianità “diversa” ma che a Mirko piace così com’è, anche perché non riuscirebbe ad imma­ginarne un’altra differente.

Con la storia di autismo di Filippo si intrecciano altre storie di diversità e difficoltà di integrazione. Attraverso il tema di Mirko si scoprono infatti fatti e personaggi che popolano la sua vita. La napoletani­tà, fatta di simpatia e spontaneità ma anche luoghi comuni e pregiudizi, è raccontata dai personaggi di Mimma (Anna Spagnuolo) e Caterina (Susy Del Giudice), rispettivamente portiera del condominio dove abitano i Balestrieri e la cuoca del locale di Carlo. Loro sono la verve comica della storia, spia­no e sparlano di tutti sotto gli occhi divertiti di Mir­ko e Marta, che a causa delle assenze dei genitori passano troppo tempo in portineria.

E’ un racconto di amore, di quotidianità e di di­versità, articolato in sei episodi e tratteggiato con i toni della leggerezza e della semplicità, non man­cando però di stimolare riflessioni e fornire spunti di discussione. Il lavoro viene mostrato in antepri­ma alle scuole secondarie di primo e secondo gra­do di ogni indirizzo, per sensibilizzare i giovani alle tematiche della diversità e dell’inclusione. Dopo la visione dei sei episodi della serie, per un totale di circa 50 minuti totali, gli studenti, in presenza dei loro docenti, sono invitati a partecipare ad un in­contro/dibattito con gli autori della serie (V. Cata­pano – L. Pepe – M. Salvato), l’attore protagonista (V. Catapano), interprete del giovane ragazzo affet­to da autismo, e con un esperto di diagnosi e cura dei disturbi dello spettro autistico, con i quali di­scutere di qualsiasi tipo di curiosità inerente l’am­bito artistico, drammaturgico, sanitario e sociale, emerso dalla visione del lavoro. Il tour sta dando grandi soddisfazioni all’equipe per l’entusiastica partecipazione ovunque dei ragazzi, come si può vedere sulla cliccatissima pagina facebook “Quello che vedo. La serie web”.