Sai perché si dice pasta “al dente”?
Cosa vuol dire pasta al dente lo sanno tutti: la cottura della pasta non deve essere eccessiva, ma deve conservare un po’ di durezza interna, come un dente. Il perché di questo modo di dire ha diverse spiegazioni più o meno plausibili. Inizialmente nelle ricette settecentesche la pasta veniva cotta a lungo in brodo e il popolo napoletano che mangiava gli spaghetti di grano duro li preferiva “vierde vierde” cioè “verdi verdi” vale a dire non maturi o stracotti. A questa dizione che restò in vigore tra il popolo fino agli inizi del ‘900, si sostituì quella più italiana “al dente”. Altri pensano invece che “al dente” si riferisca al fatto che la verifica del grado di cottura si fa frammentando la pasta con i denti. Altre possibili spiegazioni potrebbero essere che quando la pasta non è completamente cotta non potrebbe essere mangiata da chi non ha i denti, il quale è costretto a masticare invece con la sola forza delle arcate gengivali. Infine c’è anche chi avanza l’ipotesi che “al dente” si riferisca al fatto che la pasta quando è abbastanza dura rimane tra i denti di chi la mastica.
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