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Attenzione all’otite catarrale nel bambino
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Denominata anche “otite cronica sieromucosa” o “catarro tubarico” rappresenta un quadro patologico relativamente frequente in età pediatrica.
DI COSA SI TRATTA?
L’orecchio viene diviso in 3 parti: l’orecchio esterno, l’orecchio medio e l’orecchio interno. Ogni parte ha la sua funzione. Le onde sonore vengono convogliate dall’orecchio esterno ed attraverso il condotto uditivo esterno giungono alla membrana timpanica che trasmette le vibrazioni ai 3 ossicini presenti nell’orecchio medio (martello, incudine e staffa). Attraverso la coclea (orecchio interno) le vibrazioni vengono trasformate in impulsi elettrici che tramite il nervo acustico raggiungono il cervello. L’orecchio medio dietro il timpano è normalmente riempito d’aria (Cavo timpanico). Esso è collegato alla parte posteriore del naso da un canale sottile, la Tuba di Eustachio, a stretto contatto con il tessuto adenoideo. Questa tuba è normalmente chiusa. Tuttavia, di tanto in tanto (di solito quando ingoiamo, mastichiamo o sbadigliamo), si apre per far entrare aria nell’orecchio medio. Nei bambini, per lo più in conseguenza di patologie adenoidee, la Tuba di Eustachio può bloccarsi con conseguente cessazione del flusso d’aria diretto verso l’orecchio medio. Quando ciò accade, dalla mucosa che riveste la cavità timpanica, inizia a colare del liquido sieroso che si accumula fino a riempire completamente la cavità.
Ne consegue che la meccanica dell’orecchio si blocca determinando:
CALO DI UDITO
Il bambino subisce un calo di udito. I genitori, le insegnanti della scuola materna, il pediatra o lo specialista ORL notano la riduzione dell’udito, notando che il bambino non risponde prontamente se chiamato e, durante le conversazioni, chiede spesso di ripetere.
RITARDO NELLO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO
Nei casi in cui la sordità persista per oltre 6 mesi, specialmente nei bambini più piccoli, si notano ripercussioni sullo sviluppo del linguaggio. Il bambino impara a parlare ascoltando e ripetendo. Quindi i piccoli pazienti affetti da una riduzione dell’udito vanno incontro ad un progressivo peggioramento del linguaggio che non è ancora consolidato. Solitamente regredisce dopo il recupero dell’udito, se le cure sono state sufficientemente tempestive. Nei casi più persistenti è invece necessario un trattamento rieducativo logopedico.
CALO DELLE PRESTAZIONI SCOLASTICHE
Il bambino ipoacusico è certamente disattento, non riesce a concentrarsi e manifesta difficoltà ad esempio nei dettati ed in tutto l’apprendimento. Il calo di rendimento scolastico si ripercuote, a sua volta, negativamente a livello psichico, creando dei sensi di inferiorità, tendendo ad isolarsi e a non partecipare ai giochi di gruppo.
L’otite sieromucosa è particolarmente subdola perché il paziente non ha praticamente né dolore né febbre e l’assenza di disturbi ritarda la diagnosi.
A riguardo del trattamento dell’otite cronica sieromucosa nei bambini, in caso di insuccesso della terapia medica entro 3-4 mesi dalla diagnosi, si passa al trattamento chirurgico (Adenoidectomia) che risulta essere efficace in circa il 90% dei pazienti trattati: i bimbi recuperano un udito assolutamente normale nell’arco di poche settimane.
Un 10% dei bimbi operati può non guarire malgrado l’intervento di adenoidectomia. Si procede, quindi, con un successivo intervento chirurgico che attraverso una incisione del timpano (paracentesi) ed eventuale apposizione di un tubicino di scarico (drenaggio trans timpanico) porta a guarigione la totalità dei casi. Solo eccezionalmente è necessario eseguirlo più di una volta.
Talvolta il liquido all’interno dell’orecchio medio va incontro ad un progressivo processo di addensamento sino a giungere alla consistenza di una colla densa che ingloba la catena ossiculare determinando un quadro clinico definito “glue ear” (orecchio colloso).
La TIMPANOSCLEROSI costituisce una complicanza dell’otite media sieromucosa che porta ad una ipoacusia permanente, non più correggibile con la chirurgia, ma trattabile solamente con l’ausilio di protesi acustiche.
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