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Cervicalgia e attivita’ motoria

Autore: a cura del dott. Domenico Aliperta | Pubblicato Gennaio 2021 in Salute

Tratteremo di una sintomatologia dolorosa, molto diffusa in entrambi i sessi e, purtroppo, oggi diffusa anche tra i giovani. La cervicalgia è diventata comunissima nel lessico quotidiano, spesso si sente dire: “Oggi è una giornata no, ho la cervicale”. Fortunatamente tutti hanno la cervicale, vediamo cosa si intende per “cervicale”.
Il tratto anatomico che collega la testa al tronco è detto cervicale, esso è composto da sette vertebre, la prima è detta Atlante perché sorregge il capo come la divinità greca sorregge il mondo, il Dio Atlante. La seconda vertebra si chiama Epistrofeo, perché la sua articolazione ricorda la forma di un dente, l’ultima vertebra la settima è detta vertebra prominente perché il suo processo spinoso è molto sviluppato rispetto a tutte le altre vertebre del rachide.
La cervicale è un tratto anatomico molto complesso, la si può considerare come una strada a due corsie di marcia di versi opposti. Infatti in questo tratto abbiamo due vie di trasmissioni dati, una che raccoglie dati, informazioni da tutto il corpo periferico (sistema nervoso periferico) e le invia al cervello (sistema nervoso centrale), detta via ascendente. Un’altra via che è discendente, inviando comandi e soluzione ai problemi motori, essa parte dal cervello e si porta a tutta la periferia del corpo. E’ evidente da quanto su esposto che, il tratto cervicale è un nodo di interscambio di dati, informazioni e comandi di primaria importanza e complessità.
Considerato il sistema nervoso periferico come un fascio di neuroni che partendo dal cervello, passando attraverso il tratto tronco encefalico e andando ad innervare tutti gli organi e i muscoli del corpo, diventa facile capire come una patologia in questo tratto comprometti la funzionalità di organi adiacenti ad esempio le mani, avambraccio, braccio, spalla, occhi, testa, muscoli del viso e in alcuni casi lo stomaco, causando la classica nausea da cervicalgia.
In questo articolo tralasceremo patologie più complesse per dar spazio a quelle più comuni e trattabili, come l’artrosi cervicale e l’ernia discale.
Partiamo dalla prima patologia più diffusa, l’artrosi cervicale, essa è una patologia cronica degenerativa. Cosa significa? Che ci accompagnerà per tutta la nostra esistenza. Degenerativa? Che purtroppo volgerà sempre al peggio. I sintomi saranno vertigini, fastidio agli occhi, intorpidimento, mancanza di presa forte, formicolio, dolore, questo agli arti superiori (mano, braccio, spalla), rigidità nucale, perdita di mobilità del tratto cervicale, dolore al collo e alla testa, infine nausea e vomito in casi più avanzati.
L’ernia discale è simile per sintomi, ma diversa per frequenza dei disturbi e intensità dei sintomi e richiede un trattamento più accorto. Cosa può fare l’attività motoria in questi casi? Bene, sicuramente fa tantissimo nella fase preventiva della patologia, successivamente all’insorgere della patologia diviene un’ottima arma di contrasto alla degenerazione e ad una migliore qualità di vita pur se accompagnata dai sintomi della patologia che diverranno più sopportabili e meno frequenti.
Quali sono le attività motorie da prediligere? Lo stretching dolce, yoga, ginnastica posturale, la rieducazione motoria, la ginnastica respiratoria, il pilates. Queste attività motorie è preferibile svolgerle, con un personal coach, senza esagerare in frequenza e intensità.

Domenico Aliperta
Dott. In Scienze delle Attività Motorie Preventive - Adattative - Riabilitative
Cell. 33343064530
emai. domenico.aliperta@gmail.com