5 anni senza Steve Jobs: com’è cambiata la Apple?
5 anni senza Steve, le differenze della Apple di Tim Cook
Il 5 ottobre del 2011 il mondo diceva addio a Steve Jobs, il cofondatore della Apple che ha ispirato e affascinato generazioni.
Sicuramente in termini di innovazioni perdere Steve ha segnato una forte battuta d’arresto. Stesso non si può dire dell’aspetto economico, dove c’è crescita e un previsionale di aumento ancora maggiore. Ma l’inventore aveva delle idee molto precise sui prodotti, idee che sono andate perse:
Lo smartphone secondo Jobs non doveva avere un display superiore ai 3.5 pollici, per permettere all’utente di toccare entrambi gli angoli con una mano, l’Iphone 7 raggiunge i 5.5 nella versione plus. Al contrario vanno i tablet, stimati perfetti nella dimensione 9,7 pollici, ma ridotti dopo il 2012 con l’ingresso in mercato di molti concorrenti da 7 pollici e poi portati a 12.9 dell’Ipad Pro.
Anche l’Apple Pencil avrebbe disturbato non poco Steve Jobs, che ha voluto il touch capacitivo proprio per eliminare penne e pennini del resistivo.
Certamente i cambi più sostanziali della guida di Tim Cook ci sono stati dal punto di vista dell’immagine. La sua sfilata nel corteo LGBT, l’ammissione di due donne afroamericane tra i direttori di Apple, l’impegno alla sostenibilità ambientale. Ma quello che più di tutto avrebbe fatto, probabilmente, storcere il naso a Steve Jobs sarebbero stati i complimenti ufficiali alla Microsoft.
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