Sabato 12 Ottobre 2024, 02:34

Bitcoin: è tutto sotto controllo?

Autore: dott. Massimo Fienga | Pubblicato Ottobre 2017 in Attualità

Il mercato delle cripto valute non ha una gran pau­ra di macinare record. E’ possibile, però, che come il caso dei tulipani olandesi di qualche secolo fa, si tratti di pura follia delle masse alla pazza rincorsa di investimenti volatili in cripto moneta per sognare mi­rabolanti Capital Gain (guadagni). Una lotteria plane­taria senza un vero banco di prova. Se tutto sarà una bolla lo dirà il tempo. Bisognerà notare, nel tempo, se sarà realmente un mezzo per rendere consumabili beni e servizi come logica del baratto.

Il primo agosto di quest’anno il bitcoin si spacca e nasce anche bitcoin cash. Bitcoin è quotato media­mente attorno ai 2780 dollari mentre bitcoin cash al momento mediamente è 277.80 dollari.

Il Bitcoin Cash nasce dalla richiesta del mercato di aumentare le quantità da poter negoziare ma, il prossimo periodo (dice l’articolo del Sole24ore del 01.08.2017) sarà caratterizzato da alta volatilità del mercato in mano alle manovre dei grandi operatori per condizionarne l’evoluzione.

Bitcoin: inarrestabile cripto valuta dove tutto è ”fuori controllo”. Inventore di tale moneta elettronica (nel 2009) è un anonimo che ha scelto uno pseudoni­mo: Satoshi Nakamoto.

Perché essere un misterioso creatore della tec­nologia blockchain? (Es. carte di credito via internet o bitcoin?)
Parliamo sempre dell’immaginario e del mondo oscuro della finanza. A differenza della maggior par­te delle valute tradizionali, Bitcoin non fa parte di un ente centrale. Si possono riconoscere le operazioni, i tempi e le quantità come scambi avvenuti (tutti regi­strati) ma non si può e non si deve riconoscere il sog­getto che le compie. Gli indirizzi (sia di invio che di ricezione attraverso chiavi crittografate) non conten­gono, quindi, informazioni riguardo ai proprietari che, in genere, sono anonimi.

Quindi il bitcoin non viene coniato ma ha solo transazioni via internet. Uno dei motivi del successo di questa moneta parallela è dovuta all’eliminazione degli intermediari e dei costi di transazione nell’acquisto delle merci.

Nel corso della seduta del 15/09/2017 la cripto valuta è sprofondata sotto la soglia dei 3000 dollari per poi rapidamente recuperare terreno e riguada­gnare quota 3600 dollari. Era da aprile di quest’anno che il bitcoin non scendeva sotto i 3000 dollari. Dai massimi di inizio mese ai minimi toccati nella seduta del 15.09.2017 il Bitcoin si è svalutato di quasi il 40 per cento.
A far scattare le vendite sono state le notizie in arrivo dalla Cina; prima l’indiscrezione rilanciata da Bloomberg secondo cui la banca centrale cinese sa­rebbe intenzionata a imporre uno stop alle contratta­zioni della cripto valuta più famosa al mondo entro la fine di settembre; poi la decisione della piattaforma di contrattazioni ViaBTC di bloccare, a partire dal 25 settembre, le nuove registrazioni e l’annuncio dello stop alle contrattazioni sulla piattaforma dal 30 set­tembre.

I due annunci sono stati letti come una conferma circa le intenzioni delle autorità di imporre uno stop agli scambi anche se, di fatto, non è stata fatta alcu­na comunicazione scritta in tal senso e non è esclu­so che le loro decisioni siano effetto più di pressioni informali delle autorità che di un bando ufficiale. Si vedrà nei prossimi giorni. Intanto i mercati fanno i conti con un cambio di rotta piuttosto brusco dopo il rally senza precedenti registrato dalla cripto valuta da inizio anno: quasi +400% il rialzo messo a segno dal 2 gennaio fino ai massimi toccati il primo settembre.

Il dietrofront delle ultime settimane è stato in­nescato da una serie di notizie che hanno minato il presupposto alla base del rally: la scommessa che l’economia globale in futuro avrebbe sempre più fatto ricorso a questo strumento per le transazioni finanziarie. Una prospettiva che pare fortemente ridi­mensionata se la Cina, che è il Paese più popoloso al mondo, impone una stretta. Speriamo che bitcoin sia solo una vera moneta elettronica e non uno strumen­to (tra i tanti) di speculazione.