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DONNE: Prevenire una violenza sessuale

Autore: Daniela Nunzia Malvone | Pubblicato Ottobre 2017 in Cultura

La possibilità che una donna nell’arco della sua vita sia vitti­ma di un aggressione sessuale è molto alta e il fenomeno non riguarda solo le più giovani, visti gli scorsi fatti di cronaca la violenza sessuale non ha li­miti di età, può arrivare anche oltre gli 80 anni. La miglior difesa per una donna è quella di essere preparata conoscen­do il modo di ragionare e di agire degli stupratori. Prestare attenzione ad alcuni avvertimenti potrebbe rivelarsi molto prezioso nelle situazioni pericolose.

LUOGHI E ORARI
La maggior parte degli episodi di violenza avvengono di sera tardi o le prime ore del mattino in cui c’è scarsa visibilità e in luo­ghi poco frequentati in cui non corrono il pericolo di essere identificati.

ABBIGLIAMENTO
Il violentatore viene attratto da un tipo di abbigliamento facile da togliere o da chi indossa sciarpe o foulard che possono eventualmente essere utilizzati per bloc­care la vittima. Al contrario sono scorag­giati quando notano una borsa pesante, un ombrello o altri oggetti che possano essere usati come arma a una certa di­stanza.

ATTEGGIAMENTO
Le donne che hanno meno probabilità di essere aggredite sono quelle che hanno lo sguardo attento, camminano a passo svelto e mostrano un atteggiamento sicu­ro e deciso come se stessero andando ad incontrare qualcuno che le aspetta.

RESISTENZA VERBALE
La resistenza verbale consiste nel par­lare con l’aggressore, al fine di prendere tempo ed escogitare la strategia giusta per scappare. Questa tattica, che richiede sangue freddo, ha il solo scopo di distrarre o calmare l’aggressore, nel caso si sorti­sca l’effetto contrario è meglio provare qualcos’altro.

LA RESISTENZA FISICA
Le donne che sono riuscite a sfuggire a un aggressione sessuale di solito hanno op­posto una resistenza fisica e hanno pro­vato più di una tattica, tra cui divincolarsi, dibattersi, colpire molto fortemente parti vulnerabili dell’aggressore quali, volto, gola, genitali.

CHIEDERE AIUTO
Quando si chiede aiuto sembra non sorti­re effetto il grido “aiuto, aiuto”, in quanto la maggioranza delle persone si spaventa e preferisce ignorare la richiesta di soccor­so. Per attirare l’attenzione dei passanti, il più delle volte dei curiosi, è meglio grida­re subito “al fuoco” oppure “c’è un incen­dio”.
Ogni situazione è diversa, e nessun consiglio è infallibile. Nemmeno gli esperti nel campo della violenza sessuale sono concordi nel dire qual è il modo migliore di comportarsi in caso di aggressione. Il più delle volte le reazioni differiscono in base al luogo dell’ag­gressione, alla presenza di un’arma, alla probabilità di essere aiutati, dalle dimensioni fisiche e dalla forza dell’aggressore e dal grado di violenza dell’aggressione.