
Cibi anticancro… ancora la dieta mediterranea!

L’alimentazione scorretta rappresenta il più importante fattore di rischio per le malattie croniche, degenerative e infettive. Tra gli errori più comuni nella nostra alimentazione: carenza di fibre e di sostanze antiossidanti, eccesso calorico, eccesso di zuccheri semplici, di sale, di grassi idrogenati (cibi spazzatura), eccesso di grassi e proteine animali (latte, formaggio, carne). È nota, ad esempio, la correlazione tra una dieta ricca di grassi saturi e colesterolo con i tumori della mammella, della prostata, dell’endometrio e del colon retto ed è noto come il rischio di sviluppare tumori sia amplificato dall’assunzione di quantità eccessive di alcool o dall’abitudine del fumo.
Un’attività fisica costante e un maggior consumo di cibi di origine vegetale rappresentano dei fattori di protezione, mentre va limitato il consumo di carni rosse ed evitato quello di carni conservate e industrialmente trasformate come salumi, wurstel, carne in scatola.
I vegetali sono ricchi di fibre, solubili e insolubili e di sostanze antitumorali. Le fibre, richiamando acqua e accelerando il transito intestinale, hanno un effetto di diluizione e diminuiscono il tempo di contatto tra sostanze cancerogene e mucosa intestinale. La presenza di fibre abbassa il cosiddetto “indice glicemico” dell’alimento e contrasta la produzione di insulina.
Tra le sostanze anticancro ricordiamo i fitoestrogeni della soia che combattono il tumore delle mammelle e dell’endometrio, i carotenoidi contenuti in frutta e verdura di colore arancio-giallo, gli isotiocianati glucosinolati delle brassicacee (cavolo, verza, rucola, broccolo), il licopene del pomodoro, la cinarina del carciofo, il selenio, le vitamine C, E e i polifenoli.
Molto conosciuti, ormai, i polifenoli tra i quali: il resveratrolo contenuto nell’uva e nel vino rosso le catechine del thè verde, l’acido ellagico del melograno, le antocianidine presenti nell’uva e nei frutti di bosco (lamponi, fragole, mirtilli, ribes, ciliegie), gli isoflavoni dei legumi, i flavanoni degli agrumi. Molte di queste sostanze sono definite “anticancro” perché bloccano l’angiogenesi cioè lo sviluppo di vasi sanguigni necessari per la crescita del tumore e delle metastasi, altre sono antiossidanti e/o antinfiammatorie.
La capacità antiossidante di un alimento viene misurata in unità ORAC (oxygen radical absorbance capacity). Per mantenere il benessere dell’organismo e contrastare le patologie degenerative sono necessarie dalle 3500 alle 5000 unità orac/die che equivalgono a circa 600 gr al giorno di frutta e verdura, distribuite in 5 porzioni e in 5 colori diversi.
Alcuni cibi, soprattutto latte e derivati, e carni contengono fattori di crescita, molecole in grado di promuovere la proliferazione cellulare e quindi potenzialmente in grado di favorire lo sviluppo del cancro. Alcune di queste sostanze sono naturalmente presenti in questi cibi, altre dipendono dai metodi di allevamento e dall’alimentazione degli animali.
Attenzione, infine, alla modalità di cottura dei cibi. Si alla cottura a vapore, a pressione, a bagnomaria, alla piastra, ai ferri (senza carbonizzazione), forno tradizionale e microonde. No alla cottura ad alta temperatura e con molta acqua (denaturazione e perdita di sostanze utili), no alla frittura con olio che fuma, no all’affumicato, no alla carbonizzazione dei cibi sulla brace, tutte modalità che sviluppano
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