Uguali ma diversi: eutanasia o suicidio assistito
L’eutanasia è una pratica in cui un soggetto terzo, un medico, per motivi legati al desiderio di terminare la sofferenza, su richiesta del paziente lo aiuta a morire. La richiesta di eutanasia deve essere motivata dal fatto che il paziente è affetto da una malattia produttiva di gravi sofferenze, inguaribile o con prognosi infausta inferiore a diciotto mesi.
Il suicidio assistito è diverso: una persona chiede di essere assistita nel momento in cui pone autonomamente fine alla propria vita. In questo caso il medico si limita a prescrivere una dose di farmaco letale. Non c’è il rapporto diretto negli ultimi momenti del paziente. Dal punto di vista etico ha una fattispecie diversa, perché la cooperazione del medico è indiretta e l’autonomia del paziente è più forte.
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