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Cervello – intestino Una comunicazione a doppio senso
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Mal di pancia, gonfiore addominale, stipsi, dissenteria, stomaco chiuso, mancanza di appetito, nausea, vomito. Chi soffre di ansia lamenta questi e altri disturbi a carico dell’apparato digerente. Situazioni del genere si verificano in concomitanza con periodi di forte stress, quando davanti alle difficoltà della vita una persona reagisce manifestando la propria sofferenza attraverso il corpo. Le emozioni vengono così espresse attraverso un canale non verbale e il cui interlocutore diventa l’intestino.
Recenti ricerche scientifiche condotte da ricercatori della Columbia University di New York, hanno confermato questa stretta connessione tra cervello e intestino. E’ stato dimostrato che questi due organi si influenzano reciprocamente scambiandosi informazioni capaci di determinare lo stato di benessere psico-fisico dell’intera persona. E la comunicazione tra intestino-cervello è bidirezionale, anche se si ritiene che siano più i messaggi che partono dall’intestino e raggiungono il sistema nervoso centrale che viceversa. Attraverso i milioni di cellule e fibre neuronali che costituiscono il un vero e proprio sistema nervoso autonomo, l’intestino è in grado di elaborare stimoli esterni e interni ricevuti dal corpo e interagire con il sistema nervoso centrale.
Quando si è tranquilli l’apparato digerente funziona bene, mentre di fronte ad un potenziale pericolo, reale o presunto, si può incorrere in uno stato d’ansia: si blocca lo stomaco, l’intestino si strizza e da questo possono derivare fenomeni di stipsi o dissenteria, tipici di in una situazione di presunta minaccia. Lo stomaco si paralizza prima ancora che il cuore si agiti.
Il ruolo dell’intestino nell’assorbimento dei principi nutritivi contenuti negli alimenti fa pensare che anche lo stile di vita e l’alimentazione agiscano sulla salute dell’intestino, che a sua volta influenza il cervello.
L’intestino quindi può diventare uno dei migliori alleati oppure uno dei peggiori nemici.
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