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Non ritiro la raccomandata: Cosa succede?

Autore: Avv. Patrizia Cappiello | Pubblicato Giugno 2016 in Cultura

Cosa succede se non ritiro una raccomandata? Non avendola ritirata non sono venuto a conoscenza del suo contenuto!

Spesso si ritiene che non ritirare le raccomandate possa essere un modo per sfuggire a comunicazioni o richieste poco gradite. Ma non è così! Con la raccomandata si invia una comunicazione “registrata” e se ne tiene monitorato il destino, se cioè è stata accettata, rifiutata o il destinatario risulta inesistente o trasferito.
Proprio per questo è il tipo di spedizione più usata per l’invio di documenti o di comunicazioni di particolare rilevanza giuridica, con cui si vuole far valere un diritto o far decorrere o interrompere dei termini.

Per ritirare la raccomandata è necessaria la firma e l’identificazione della persona che la accetta. La ricevuta di ritorno con la firma di chi ha ritirato la raccomandata viene rispedita al mittente, che ha così la prova della ricezione del documento e del giorno in cui la lettera è stata consegnata al destinatario. Se questi non ritira la raccomandata, perché ad esempio non si trova in casa al momento del recapito da parte dell’addetto delle Poste, la lettera viene depositata presso l’Ufficio postale di riferimento e vi rimane per 30 giorni, durante i quali il destinatario, che viene avvisato del predetto deposito tramite un avviso (la cosiddetta cartolina) immesso nella propria cassetta postale, può andare a ritirarla.

Trascorso un mese senza che il destinatario provvede al ritiro, si forma la cosiddetta compiuta giacenza, la lettera avrà pertanto lo stesso valore legale di una accettata e letta, e viene rispedita al mittente. A questo punto tutte le conseguenze giuridiche che si volevano conseguire con la spedizione della raccomandata si saranno realizzate. Naturalmente bisogna sincerarsi di aver spedito la lettera all’esatto indirizzo del destinatario, magari verificandone la residenza presso l’anagrafe del suo Comune.
Pertanto, chi non ritira una raccomandata è come chi “mette la testa sotto la sabbia” rischiando di “zapparsi sui piedi”, infatti non sarà a conoscenza del contenuto della lettera e non potrà contestarne la sostanza ed eventualmente far valere le proprie ragioni.