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Nei e Melanomi: l'ABCDE

Autore: dott. Salvatore Aiello | Pubblicato Agosto 2017 in Salute

La maggior parte di noi ha qualche neo e pro­babilmente lo considera solo come una lesio­ne insignificante o un vezzo estetico. Tuttavia i nei (o nevi) sono tra i tumori cutanei più frequenti e dinamici. Il termine nevus indica una qualsiasi lesio­ne cutanea caratterizzata da un eccesso localizzato di uno o più tipi di cellule presenti normalmente in quella sede.

I più comuni sono i nevi nevocitici, espressione di raggruppamenti di cellule neviche che derivano dai melanociti (le cellule predisposte alla sintesi della melanina): possono essere congeniti (più rari) o acquisiti (la maggior parte) e possono interessare qualunque sede cutanea. Generalmente i comuni nevi nevocitici acquisiti si presentano come piccole aree di cute relativamente piana (macula) o rileva­ta (papula) , uniformemente pigmentata con bordo ben definito e tondeggiante. L’aspetto più impor­tante di questa neoplasia benigna è la possibilità, seppur rara, che evolva verso una lesione maligna, ovvero il melanoma.

Il melanoma è un tumore dei melanociti relati­vamente frequente; insorge su un nevo preesisten­te soltanto in un terzo dei casi, più frequentemente compare su cute normale. I due fattori predispo­nenti allo sviluppo del melanoma sono i geni ere­ditati e l’esposizione ai raggi UV (sole e lampade ab­bronzanti) specialmente nei soggetti di carnagione chiara e soprattutto se l’esposizione è intensa ed intermittente. È buona norma, soprattutto in esta­te, esporsi al sole in maniera graduale ed utilizzare sempre una protezione solare adeguata al proprio fototipo.

Le caratteristiche da tenere in conside­razione per distinguere una lesione benigna da una maligna rispondono all’acronimo AB­CDE:

A sta per Asimmetrie: i nevi benigni sono simmetrici, mentre i melanomi sono asimmetrici;

B sta per Bordi: nelle lesioni benigne i bor­di sono regolari e tondeggianti, mentre nelle lesioni maligne sono irregolari e frasta­gliati;

C per Colore: uniforme per i nevi nevocitici (dal rosso al marrone), eterogeneo per i melanomi (spesso presentano due o più dei seguenti colori: nero, marrone scuro o chia­ro, blu, rosso, bianco);

D per Dimensioni: le lesioni benigne in ge­nere non superano i 6 mm di diametro, mentre quelle maligne hanno un diametro maggiore (diagnosi precoce ha reso tuttavia frequente il riscontro di melanomi di picco­lissime dimensioni);

E per Evoluzione: i nevi rimangono stabili nel tempo, possono al più diventare mag­giormente prominenti durante la gravidan­za, mentre i melanomi possono variare il loro aspetto nel corso dei mesi.

In conclusione è bene tenere a mente che i nei vanno sempre sottoposti all’atten­zione del proprio medico in quanto esiste la possibilità di una loro degenerazione maligna a melanoma: una diagnosi precoce è la migliore arma a nostra disposizione per effettuare una terapia adeguata e risolutiva.